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Macchine per materie plastiche italiane: Rapporto sullo stato dell'industria 2012 - Le esportazioni guidano i miglioramenti

Assocomaplast (l'associazione di categoria italiana aderente a CONFINDUSTRIA, che raggruppa circa 165 costruttori di macchine, stampi e attrezzature per materie plastiche e gomma) ha pubblicato il rapporto sull'andamento del settore nel 2012, basato anche sulle statistiche ISTAT sul commercio estero.

Ancor più che in passato - e in modo più marcato rispetto ad altri settori della meccanica italiana - la produzione è stata trainata dalle esportazioni, con un trend in crescita che, pur stabilizzandosi nel corso dell'anno, ha permesso ai costruttori di macchine italiane di compensare una domanda interna estremamente debole. Anche la periodica indagine di clima aziendale condotta da Assocomaplast su un campione di trasformatori italiani ha infatti evidenziato una forte contrazione del mercato interno nel corso del 2012, che ha evidentemente frenato anche la propensione delle imprese a investire in nuovi macchinari. Tuttavia, le più recenti previsioni a 3-4 mesi mostrano una prospettiva meno pessimistica.

Secondo l'ultima indagine bimestrale condotta da Assocomaplast tra i propri associati (cioè tra i costruttori di macchinari), nei prossimi mesi gli intervistati non si aspettano variazioni significative negli ordini di macchinari. Tornando alle esportazioni, l'analisi delle categorie di macchinari che rappresentano le quote più significative del totale, escludendo i raggruppamenti generici e/o aggregati, mostra vendite di estrusori in crescita di 9 punti percentuali e di soffiatrici in aumento di 18 punti. Le macchine per lo stampaggio a iniezione, invece, hanno perso l'importanza di un tempo in termini di valore, con un calo del 20% nel 2012 rispetto al 2011, anche a causa del fallimento o delle gravi difficoltà di alcuni produttori storici.

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I principali Paesi di destinazione degli estrusori (ciascuno con un valore compreso tra 22 e 26 milioni di euro) sono stati Germania, Russia, Francia e Cina, con aumenti a due cifre rispetto al 2011. L 'avanzata delle soffiatrici può essere attribuita, in particolare, a una domanda molto più forte da parte degli Stati Uniti (da 11 a oltre 20 milioni di euro, rendendo gli USA con un ampio margine il primo mercato di destinazione per questa categoria di macchine), della Russia (da 3 a 7 milioni) e della Polonia (da meno di 600.000 a 4,7 milioni), per citare solo gli esempi più salienti di variazione anno su anno.

Un discorso a parte meritano gli stampi, che rappresentano ormai oltre un quarto delle esportazioni totali e che hanno chiuso il 2012 con un aumento di 19 punti percentuali rispetto al 2011. Nel caso degli stampi, si è registrato un notevole boom delle esportazioni verso la Serbia, passate da 1,4 a oltre 21 milioni di euro (probabilmente in parte attribuibili allo stabilimento FIAT di Kragujevac), nonché un aumento delle vendite verso la Polonia (+37%, per raggiungere circa 48 milioni) e gli Stati Uniti (+71% per raggiungere 22 milioni).

Vale la pena notare che le tendenze che emergono dalla ripartizione regionale delle esportazioni del settore - e cioè l'aumento delle vendite verso l'Europa e il Nord America a fronte di un calo delle vendite verso il Sud America e, ancor più, verso l'Asia - sono state avvertite anche negli altri Paesi che producono questo tipo di macchinari. Più in dettaglio, la classifica dei principali Paesi acquirenti delle esportazioni italiane vede i primi cinque posti occupati, nello stesso ordine del 2011, da: Germania (con il 14,6% del totale e un aumento del 6,8%), Francia (6,8%; +10,9%), Stati Uniti (6,2%; +32,9%), Cina (5,4%; -6,4%), Russia (5,2% +17,8%).