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Nel secondo trimestre gli ordini di macchine utensili sono calati (-21,8%) Ordini nazionali (-38,3%); ordini esteri (-10,5%)

Nel secondo trimestre 2023, l'indice degli ordini di macchine utensili elaborato dall'Ufficio Studi Economici e Centro Cultura d'Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha segnato un calo del 21,8% rispetto al periodo aprile-giugno2022. Il valore assoluto dell'indice si è attestato a 80,9 (anno base 2015=100). Il risultato è dovuto alla riduzione degli ordini registrati dai produttori, sia sul mercato estero che su quello interno. In particolare, gli ordini ricevuti dall'estero sono diminuiti del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore assoluto dell'indice è stato di 88,2. Sul fronte nazionale, gli ordini raccolti hanno evidenziato un calo del 38,3%, con un valore assoluto pari a 70,2. Su base semestrale, la raccolta ordini è calata del 23% rispetto ai primi sei mesi del 2022, per un valore assoluto dell'indice che si è attestato a 103. Gli ordini interni sono diminuiti del 29,9%, per un valore dell'indice pari a 97,5; gli ordini esteri hanno registrato una flessione del 18,2%, per un valore assoluto pari a 107,1.

Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha dichiarato: "I dati appena elaborati dal nostro Ufficio Studi Economici & Centro Cultura d'Impresa confermano i primi segnali di rallentamento, che avevamo rilevato negli ultimi mesi e che avevamo già segnalato all'Assemblea dei Soci di inizio luglio". "Con particolare riferimento al mercato domestico, il calo che abbiamo registrato in questa prima parte del 2023 ha principalmente una ragione legata alle caratteristiche specifiche del settore. In altre parole, il trend non poteva continuare a mantenere lo stesso ritmo del biennio post-pandemia. Detto questo, non possiamo ignorare che il calo è dovuto anche alle condizioni di incertezza in cui operano oggi le imprese". "Attualmente le nostre imprese stanno ancora lavorando bene, impegnate a produrre l'ultima parte degli ordini raccolti lo scorso anno. Grazie a questo, i nostri fatturati alla fine del 2023 saranno ancora buoni. Al contrario, se non riusciremo a invertire la rotta già dopo la pausa estiva, i primi mesi del prossimo anno potrebbero essere diversi".

"Per questo motivo - anche in considerazione del processo di transizione digitale che l'industria manifatturiera italiana sta affrontando - chiediamo alle autorità di Governo di intervenire al più presto, al fine di confermare e rafforzare il Piano di Transizione 4.0. A nostro avviso, esso deve prevedere strutturalmente un sistema modulare di incentivi fiscali che siano combinabili e cumulabili e che possano premiare maggiormente chi investe in nuove macchine, dove la digitalizzazione abilita anche la sostenibilità". "In particolare, riteniamo che, oltre alla prima misura - quella attualmente in vigore, che consiste nel credito d'imposta per gli investimenti in tecnologie produttive digitali all'avanguardia - dovrebbe essere previsto un altro credito d'imposta per gli investimenti in macchine che si integrano tra loro per creare un sistema che implementa le due catene del valore, quella fisica e quella digitale. Infine, ci dovrebbe essere una terza misura in grado di garantire un credito d'imposta per la sostenibilità, al fine di spingere le imprese verso la "manifattura verde", in linea con le direttive europee".

"Solo così potremmo sostenere il continuo e progressivo processo di innovazione che dovrebbe accompagnare le nostre imprese, garantendo a tutte uno sviluppo adeguato ai loro percorsi: spingendo quelle che sono già avanti nel loro processo di digitalizzazione a lavorare anche sulla sostenibilità, senza lasciare indietro quelle aziende che si sono appena avvicinate al tema dell'interconnessione di sistemi e macchine". "Sul fronte estero, il calo registrato in questo trimestre, anche in considerazione della quasi completa saturazione della capacità produttiva delle nostre aziende, non ci preoccupa. L'andamento della raccolta ordini all'estero negli ultimi anni è stato piuttosto lineare, senza particolari picchi e flessioni. L'obiettivo per il prossimo futuro non può che essere quello di lavorare di più con gli utenti stranieri, anche alla luce degli sviluppi di near e friend-shoring a cui stiamo assistendo, dopo la crisi della sanità pubblica e lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina." "Per questo UCIMU è impegnata nella realizzazione di nuove iniziative a sostegno delle attività di internazionalizzazione delle imprese. L'ultima in ordine di sviluppo è la creazione del Business Network in Vietnam, lanciato da pochi giorni, il cui obiettivo è facilitare la penetrazione delle aziende in una delle aree più interessanti e dinamiche del mondo".

chiediamo alle autorità governative di incrementare le risorse, messe a disposizione dall'ICE-Agenzia per il Commercio Estero e dal MAECI-Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per l'invito di utenti stranieri alle fiere internazionali che si tengono in Italia e per la partecipazione e la promozione delle collettive italiane alle fiere nei Paesi di maggiore interesse". D'altra parte, - ha concluso Barbara Colombo - accogliamo con favore il rifinanziamento del Fondo 394, gestito da SIMEST insieme al MAECI. Questo è aperto all'utilizzo di imprese di ogni dimensione e prevede il rifinanziamento della norma di legge che sostiene economicamente, anche a fondo perduto, i processi di internazionalizzazione delle imprese, come la partecipazione a fiere, missioni ed eventi all'estero. Prevede inoltre l'introduzione di misure che, in via sussidiaria, sostengano e premino gli investimenti delle imprese in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale, anche in linea con le nuove direttive europee".

Cinisello Balsamo, 21 luglio 2023

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