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USMCA Rilancia Industria Automotive In Nord America
La nuova versione di USMCA, (U.S. – Mexico – Canada Agreement), l’accordo commerciale che una volta ratificato dovrebbe sostituire il NAFTA, è stata approvata dal parlamento USA ad inizio dicembre e presentata durante un incontro tra i capi di stato dei tre paesi firmatari a Città del Messico.
Il testo riveduto dell’accordo contiene diversi emendamenti rispetto alla prima bozza circolarizzata a novembre 2018.   Fra i cambiamenti maggiormente significativi per l’industria automobilistica e l’interno settore manifatturiero nordamericano  vi è l’aumento della percentuale di contenuto regionale, in termini di valore,  o Regional Value Content (RVC) dei veicoli, parti e componenti.
Per il veicoli la percentuale RVC sale del 20% da 62.5% a 75%, mentre per componenti e parti, 29 categorie merceologiche, l’incremento sarebbe addirittura del 25%, passando da 60% a 75.
In pratica, per essere esenti da dazi doganali, veicoli, componenti e parti costruiti o assemblati in Nord America devono avere un contenuto locale, espresso in termini di percentuale del valore, del 75%.   La misura, che verrà poi abbinata ad un aumento dei dazi sulle importazioni extra USMCA del settore nei singoli paesi, avrà come effetto, secondo quanto riferito dall’Automotive Parts Manufacturers Association (APMA), di aumentare gli investimenti produttivi negli Stati Unici, Canada e Messico in tutta la filiera automobilistica.  Con circa 21 milioni di nuovi veicoli venduti ogni anno, il mercato nordamericano è uno dei più appetibili al mondo. La produzione autoctona dovrebbe crescere del 10% nel corso dei prossimi 5-10 anni.
Un altro emendamento importante riguarda la retribuzione della forza lavoro.
Tutti i veicoli assemblati nella regione devono essere fatti con almeno il 40% della manodopera con salari minimi di almeno US $16 l’ora.  La misura è chiaramente rivolta a ridurre il vantaggio competitivo del Messico e l’esodo della produzione verso il paese latino-americano. L’analisi degli emendamenti USMCA da parte degli analisti di APMA è disponibile a questo link.
Il NAFTA 2.0 (come viene informalmente chiamato il nuovo accordo commerciale), consentirà al Canada di spedire fino a 2,6 milioni di veicoli l’anno negli U.S.A, per un valore di circa US $32 miliardi, senza dazi
La piena applicazione USMCA dovrebbe far crescere la produzione (spedizioni) di parti e componenti made in Canada di  US $6-8 miliardi l’anno.
La strategia automotive canadese è già orientata verso la fascia medio alta del mercato ed in particolare verso il design, engineering e costruzione di prodotti ad alto contenuto tecnologico.   Con la creazione di un supercluster automotive nel sud dell’Ontario, NGen, che riunisce OEM e assemblers, università e centri di R&S pubblici e privati e soprattutto ingenti fondi pubblici federali e provinciali, Il Canada ha tracciato quelle che sono le linee guida di sviluppo future del settore:   autonomous driving, electric cars, AI, hydrogen fuel cells.
L’industria automobilistica canadese genera attualmente $19 miliardi di GDP ed impiega, direttamente, 125 mila addetti (400 mila con l’aftermarket), 700 aziende di componentistica, fra cui 3 Global Tier 1 (Magna, Linamar, Martinrea) con sede nel paese, 5 OEM con stabilimenti di assemblaggio (2 milioni di veicoli circa).